eccentrici

Mentre cercavo materiale per far vedere a mio padre come si coltiva il lino, le mie mani toccarono una copertina larga in tela di lino grezzo...Un libro che non sapevo di possedere (qualcuno al lavoro doveva avermelo messo lì insieme alla pila di materiale da studiare).
Si intitola "eccentrici" con la "e" minuscola. E' stato scritto da Donatella Sartorio ed accompagnato dalle bellissime  fotografie di Costantino Ruspoli.
Lo giro e rigiro. Mi rendo conto che ho in mano la 495° delle cinquecento copie di una edizione speciale in tiratura limitata, impresso a Milano il 29 gennaio 2008 dalla casa editrice Excelsior 1881.
Sensazione appagante!

Mi è bastato leggere il primo paragrafo delle prefazione dell'autrice, per trovare un angolo tranquillo e continuare a sfogliarlo.

"Sono sempre stata attirata dalle persone, curiosa della loro vita, del loro cuore e della loro testa.
E da sempre cerco di tirare fuori l'anima, la scintilla da ogni persona che incontro.Quando poi  si tratta di personaggi originali, stravaganti, autentici, e sinceri fino a togliersi la pelle, mi piacciono di più, e li accetto totalmente perché li sento affini. Li adoro, mi divertono, mi fanno ridere, gli sorrido, vorrei fidanzarmi o averli come figli o amici per sempre.


                                                                                                             Donatella Sartorio


La prima cosa che noto oltre le parole, sono le foto, tante belle foto di persone nelle loro case,
circondati dai loro oggetti e un filo conduttore che hanno tutti in comune: l'amore per il lino.
Ti sembra averli di fronte,  davanti  ad un caffè o con un calice di vino mentre si raccontano, poi quando nominano altre persone dalle quali sono stati ispirati o influenzati, la tua curiosità si veste di entusiasmo.
Alcuni dei nomi mi erano sconosciuti, ma è stato una bella scoperta conoscerli. Amanti dell'arte, creatori delle proprie regole e stile. Sono loro, alcuni degli "eccentrici".
Un libro davvero interessante, peccato che non è stato più ristampato...



Albertina Marzotto:" Dopo aver cresciuto i figli (tre) ci sono momenti e spazi che vuoi tutti per te, per  difendere la tua autonomia, e cosi ti riscopri un pò egoista. [...] Non sopporto le case impersonali, da architetto, in cui non c'è traccia della mano e dell'anima della padrona di casa. Bella o brutta la casa è un insieme di ricordi, viaggi e affetti. Deve riflettere chi ci abita. Come una persona, come un abito".



Vincent Darrè, art director, interior designer :" Non sopporto il buon gusto, le convenienze, la non personalità.Non mi interessa la ricerca della tranquillità. Mi piace mettere insieme cose che non vanno insieme. Le mie ossessioni sono la decadenza, il barocco, le cose rovinate, il laboratorio di scienze naturali, la stanza dell'alchimista..."



Sophie Hicks, da fashion editor ad architetto. Concepisce e disegna store di grandi marchi in tutto il mondo. Lenzuola, asciugamani e divani in lino grezzo, perché ama le materie autentiche e di qualità. Per principio, conosce e frequenta tutti gli artisti dei quali possiede le opere. Confessa di non essere minimamente interessata a quello che gli altri pensano di lei.


Irene Silvagni :" Ho sempre amato le persone che hanno rotto le regole e ne hanno create di nuove.Come Sarah Moon. Avevo quindici anni, lei diciassette, e il suo stile mi ha molto influenzato: è una delle donne più belle e particolari che abbia mai visto.Si vestiva di nero, si nascondeva, ma aveva una sensualità intensa che poi, lavorando con Yohji Yamamoto, ho scoperto nei suoi abiti: tra l'abito e il corpo ci deve essere dell'aria".  



Pasquale di Donato :" Ho letto tutto, ma di pochi autori. Wilde diceva che se un libro vale la pena di essere letto  vale la pena di essere riletto. Per questo non ho mai letto un libro solo una volta...Sono perennemente orizzontale. A letto leggo, mangio, dormo, faccio tutto, ma non rifaccio il letto perché non c'è nulla di più triste di un letto a posto."




                                                               foto Chambenoit
Vivienne Westwood: " Chi ha detto che il lino non è sexy? E' come lo usi.E' flessibile ed elegante,eccentrico nel modo che intendo io.[...] Oggi,nel sistema attuale, c'è troppa priorità dell'individuo e del suo bisogno di essere differente. Non è un bene che tutti vogliano essere diversi.Diventa una scusa. Diventa quello che chiamo 'il sentiero di velluto',il sentiero dei fiori, dove tutti corrono ovunque cercando di essere altri. E il risultato è che sono tutti uguali e senza nemmeno una sola idea in testa".


Carla Sozzani: "Tutto cambia quando cambiano i sentimenti, anche i colori che ti metti addosso e in casa. Ora è il tempo del bianco e nero".


Jill Haley, la modella americana che negli anni '80 rappresentò la donna simbolo di Giorgio Armani.
"Modella e poi cuoca.E' stato un po scandaloso per qualcuno, agli inizi, come se fossi precipitata dalle stelle alle stalle...in senso letterale. Ma la cucina è sempre stata la mia passione. All'inizio sono stata macellaia,per qualche tempo. Non era uno scherzo, era lavoro, duro. Per l'intera giornata. Dovevo imparare l'alfabeto".


Catherine Baba: "Cerco di mettere iniezioni di passione in tutto. Tutto è presente. Niente è automatico, c'è molto amore in ciò che faccio.Devo solo lasciarmi possedere da quello che mi circonda. J'adore! La passione che mi fa sentire libera. Molti vivono senza amare quello che fanno. Non li giudico, ma non è come intendo vivere io.Non mi aspetto niente da nessuno, però mi piace guardare fuori per ispirarmi.Mi ispirano la diversità della gente e le loro esperienze diverse".

Sergio Colantuoni:" A vent'anni lavoravo da Fioriucci. Per me era come un gioco e da allora non ho mai smesso di giocare, ma seriamente".

Nally Bellati, fotografa :" Vivo qui da quarant'anni  ma non capisco ancora bene l'italiano scritto. Non riesco a leggere veloce e questo mi irrita...Trucco solo la bocca e vado dal parrucchiere due volte all'anno.E' Manfredi che mi aggiusta la frangia. Odio stare ferma dal parrucchiere, cosi come odio farmi massaggiare. Non sopporto le Spa e vesto Ferrè. Da sempre.Anche quando lavoro. Mi piace. So che sta bene e mi da una grande serenità. Mi sento fantastica, mi sento vestita".

Vittorio Solbiati, l'emblema del "signore in lino". 
"Bisogna ricordarsi che niente è eterno, tranne il cambiamento"



Orio Vergani: " Credo che mio padre fosse una delle persone più buone che abbia mai conosciuto.Questo forse il suo lato eccentrico. Quello spiegarci i suoi errori, dandoci modo di capire che erano stati fatti per voglia di vivere, e quindi nel bene, molto diversi insomma dai peccati".



Elona Koxhaj

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